VALUTAZIONE DEI RISCHI

NELL’AMBIENTE DI LAVORO

AI SENSI DEL D.Lgs. 626/94

e successive modificazioni ed integrazioni

 

 

per il

 

ISTITUTO XY

Via della scuola, xz - Comune (Prov)

 

e per la

 

Succursale

 sita in località

 

 

eseguita

 

nei mesi di ................. 2000

 

 (revisione 0)

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

INDICE

1          DESCRIZIONE GENERALE

1.1          Identificazione della  Scuola - Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione

1.2          Caratteristiche generali della Scuola

1.3          Macchinari in dotazione; materiali pericolosi presenti; dispositivi di protezione adottati

1.4          Numero, qualifiche e profilo professionale del personale

2          METODOLOGIA SEGUITA NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

2.1          Riferimenti normativi e tecnici

2.2          Fattori di Rischio

2.3          Criteri di valutazione utilizzati

3          RISULTATI DELLA VALUTAZIONE

3.1          Organizzazione e gestione

3.2               Salute e sicurezza di lavoratori e studenti

3.3               Carenze riscontrate e priorità degli interventi da prevedere - Interventi di competenza del Comune e/o della Provincia

3.4               Carenze riscontrate e priorità degli interventi da prevedere - Interventi di competenza della Scuola

4          PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI competenza della scuola

4.1 Provvedimenti che verranno presi immediatamente

4.2 Provvedimenti che verranno presi entro 3 mesi

4.3 Provvedimenti che verranno presi in tempi successivi

5          CONTROLLO DELL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E RIESAME PERIODICO DELL’EFFICIENZA DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

 

 6         ALLEGATI

 

 n.

Documento

1   

Numero, qualifiche e profilo professionale dei lavoratori addetti

2   

Organigramma del Servizio di Prevenzione e Protezione della Scuola

3   

Planimetrie degli edifici scolastici con indicazione della destinazione dei locali

4   

Elenchi delle materie presenti nei laboratori classificate pericolose, degli impianti e dei macchinari e dei Dispositivi di Protezione Individuale in dotazione.

5   

Elenco delle dotazioni antincendio

6   

Piano di Emergenza

 

 


 

 

 

 

Cap. 1

Descrizione generale

     

Cap. 2

Metodologia seguita nella valutazione

dei rischi

Cap. 3

Risultati della valutazione

Cap.4

Priorità degli interventi di adeguamento e relativo programma di attuazione

Cap.5

 Controllo dell’attuazione del programma e riesame periodico dell’efficienza delle misure di prevenzione e protezione

 

Allegati

n° revisione

0

0

0

0

0

0

data approvazione

 

 

 

 

 

 

firma Capo di Istituto

 

 

 

 

 

 

 

firma Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

 

 

 

 

 

 

firma Medico Competente

 

 

 

 

 

 

firma Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza

 

 

 

 

 

 

 

La valutazione dei rischi e la redazione di questo documento sono stati effettuati, con il controllo del Capo di Istituto, da........................., che si è avvalso della collaborazione dei sigg. ..................................... e del Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza ..................... ed ha tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei lavoratori coinvolti.

 

                Criteri di revisione:

I capitoli del presente documento sono singolarmente passibili di revisione secondo i criteri temporali prescritti dal D.Lgs 626/94. In linea generale le revisioni sono richieste:

-     in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori (Art.4 comma 7)

-     in particolare all’atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati,  di modifiche della destinazione d’uso di locali, di sensibili variazioni nel numero delle persone presenti nella scuola.

 


1          DESCRIZIONE GENERALE

 

 

n° revisione

data approvazione

firma del

Capo di Istituto

firma

Responsabile

S.P.P.

firma

Medico Competente

firma Rappresentante

Lavoratori

 

Cap. 1

 

 

0

 

 

 

 

 

 

 

1.1     Identificazione della  Scuola - Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione

 

SCUOLA

ISTITUTO XY

CAPO DI ISTITUTO (datore di lavoro)

 

N. ADDETTI

 

ORARIO DI LAVORO

 

ORARIO LEZIONI

 

SCUOLA

SEDE PRINCIPALE

VIA

 

TEL.

 

FAX

 

SCUOLA

 SUCCURSALE

VIA

 

TEL.

 

FAX

 

 

Il Servizio di Prevenzione e Protezione è costituito dal Responsabile nella persona di

..........................

il quale si avvale del supporto dei sigg. ...................................................................,  in qualità di addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione, nonché, nella fase iniziale, del supporto del consulente esterno incaricato di collaborare alla redazione del Documento di valutazione dei rischi.

La sua nomina è stata comunicata agli Organi di vigilanza in data ....................

I preposti aventi responsabilità in materia di Prevenzione e Protezione ai sensi delle vigenti normative e per quanto di loro competenza sono individuati, per la struttura in esame, nelle funzioni  dei Collaboratori del Preside, che sono .......................................................... In particolare il Vicepreside, ............................................., che sostituisce con delega scritta il Preside in caso di assenza, ne assume le responsabilità per quanto concerne la gestione corrente.

 

L’elenco completo del personale addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione ed alla gestione dell’emergenza è riportato in Allegato 2.

 

 

1.2     Caratteristiche generali della Scuola

 

La Scuola è costituita da una Sede principale e da una Succursale.

In Allegato 3 sono riportate le planimetrie complete della Sede principale e della Succursale, dalle quali si possono desumere le ubicazioni dei diversi locali, delle aule speciali ed in generale dei diversi ambienti coperti o all’aperto.

 

Breve descrizione degli edifici scolastici:

ubicazione

tipologia, anno di costruzione

n. piani fuori terra

n. piani interrati o seminterrati

area esterna complessiva ed eventuali strutture esterne

numero e tipologia aule.

 

 

1.3     Macchinari in dotazione ; materiali pericolosi presenti; dispositivi di protezione adottati

 

     

L'elenco dettagliato dei materiali impiegati aventi rilevanza dal punto di vista della sicurezza e della salute dei lavoratori, ossia le sostanze e i preparati classificati pericolosi ai sensi delle vigenti normative, è riportato nell'Allegato 4. In tale allegato sono riportati anche gli elenchi dettagliati dei macchinari e degli impianti in dotazione alla Scuola e dei Dispositivi di Protezione Individuale.

 

 

1.4     Numero, qualifiche e profilo professionale dei lavoratori addetti

     

      Il numero, la qualifica ed il profilo professionale del personale  sono riportati in Allegato 1.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


2          METODOLOGIA SEGUITA NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

 

 

n° revisione

data approvazione

firma del

Capo di Istituto

firma

Responsabile

S.P.P.

firma

Medico Competente

firma Rappresentante

Lavoratori

 

Cap. 2

 

 

0

 

 

 

 

 

 

A norma dell'Art. 4 del D.Lgs n. 626/94, la Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei lavoratori è il primo e più importante adempimento da ottemperare da parte del Datore di Lavoro per arrivare ad una conoscenza approfondita di qualunque tipo di  rischio presente nella propria realtà aziendale; passo questo che è preliminare a tutta la successiva fase di individuazione delle misure di prevenzione e protezione e di programmazione temporale delle stesse.

L’Art.2 del D.Lgs n.626/94 nel definire il “lavoratore” agli effetti delle disposizioni di cui al detto decreto, recita: “sono equiparati  (...) gli utenti dei servizi di orientamento universitaria e professionale avviati presso datori di lavoro (...), gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari, e i partecipanti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici, biologici.(...)”

 

All’Art.4, comma 2 è prescritta l’elaborazione di un documento contenente:

 

1.   una relazione sulla Valutazione dei Rischi;

     

2.   l’Individuazione delle Misure di Prevenzione e Protezione da attuare in conseguenza degli esiti della Valutazione;

     

3.   il Programma di Attuazione delle Misure di Prevenzione e Protezione individuate.

 

Da un punto di vista generale il Decreto impone che la relazione sulla Valutazione dei Rischi debba contenere una descrizione dei "criteri adottati per la Valutazione stessa" (art. 4, comma 2,a).

Questo orientamento di fondo è ripreso e confermato nel documento “Orientamenti riguardo alla valutazione dei rischi sul lavoro”,  emesso da Comunità Europea DG V/E/2 unità medicina e igiene del lavoro (CEE), allo scopo di “fornire orientamenti riguardo alle modalità della Valutazione dei Rischi sul Lavoro” attraverso una descrizione dei “passi da compiere in vista della identificazione dei mezzi più opportuni per eliminare i rischi, oppure per controllarli”.

Si afferma poi che “l’obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per la salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori”.

La determinazione della funzione di rischio presuppone di definire un modello dell’esposizione dei lavoratori ad un dato pericolo, che consenta di porre in relazione l’entità del danno atteso con la probabilità del suo verificarsi, e questo per ogni condizione operativa all’interno di certe ipotesi al contorno.

 

Le linee guida contenute negli orientamenti CEE consigliano di riservare solamente ad “alcuni problemi complessi” l’adozione di “un modello matematico di valutazione dei rischi quale ausilio in sede decisionale”, come tale “riservato agli specialisti”, mentre “nella grande maggioranza dei posti di lavoro, l’espressione matematica di ciò che può essere considerato un rischio accettabile è sostituita dalla messa in atto di un modello di buona pratica corrente”.

Tradotto in pratica, ciò significa che, almeno nella generalità delle Aziende e delle situazioni, il rischio sul lavoro non potrà che essere valutato con mezzi più semplici e, in generale, anche più efficaci e speditivi.

 

Uno strumento generale di valutazione dei rischi professionali dovrà quindi rifarsi, almeno in prima istanza, a criteri operativi semplificati  che consentano di soddisfare comunque ad alcuni requisiti, peraltro definiti in altrettante fasi dalle stesse linee guida europee:

 

I.             assicurare la maggiore sistematicità possibile al fine di garantire l’Identificazione di tutti i possibili rischi presenti; volendo specificare più in dettaglio, questo include due momenti concettualmente distinti:

 

A.           Individuazione e caratterizzazione delle fonti potenziali di pericolo (sostanze, macchinari, agenti nocivi, ecc. ..).

                Questa fase deve consentire di conoscere le evidenze oggettive di tipo tecnico ed organizzativo che possono generare rischi per i lavoratori. Il rischio si genera nel caso in cui, evidentemente, siano presenti lavoratori esposti a ciascuna fonte individuata.

 

B.            Individuazione e caratterizzazione dei soggetti esposti: esame di ciascun gruppo di soggetti esposti alla fonte di pericolo ed individuazione del tipo di esposizione in funzione di una molteplicità di parametri, che vanno rilevati (fattori di prevenzione e protezione dei soggetti a rischio), quali:

·   grado di formazione /  informazione;

·    tipo di organizzazione del lavoro ai fini della sicurezza;

·    influenza di fattori ambientali, psicologici specifici;

·    presenza e adeguatezza dei Dispositivi di Protezione Individuale;

·    presenza e adeguatezza di sistemi di protezione collettivi;

·    presenza e adeguatezza di Piani di Emergenza, Evacuazione, Soccorso;

·    Sorveglianza Sanitaria

 

II.            procedere alla Valutazione dei rischi in senso stretto, per ciascuno dei rischi individuati alla fase 1: ciò significa poter emettere un giudizio sull’esistenza del rischio nel caso in esame (ed eventualmente sulla sua gravità) oppure sulla conformità ed adeguatezza della situazione in essere rispetto alle esigenze di prevenzione e protezione dai rischi.

               

III.           consentire l’Individuazione delle Misure di Prevenzione e Protezione da attuare in conseguenza degli esiti della Valutazione e stabilire il Programma di Attuazione delle stesse in base ad un ordine di priorità.

 

Sulla base di queste premesse, sono stati messi a punto da diversi soggetti dei sistemi di identificazione e valutazione dei rischi basati generalmente sull’uso di Liste di Controllo. L’utilizzo delle Liste di Controllo è normalmente adottato per affrontare problemi, quale è quello della Sicurezza del lavoro, che necessitano della raccolta di una serie di evidenze molto diversificate (aspetti tecnici, organizzativi, procedurali, psicologici, comportamentali, ecc...) e difficilmente trattabili con metodologie rigide o pseudo-matematiche.

In effetti i vantaggi che la Lista di Controllo presenta sono molteplici:

·    facilità e versatilità di utilizzo (adattabilità ad una molteplicità di realtà aziendali, possibilità di esaminare l’Azienda secondo diverse fasi e diverse priorità);

·    facilità di aggiornamento (aggiunta di nuovi questionari per nuove richieste normative, nuovi rischi, evoluzione delle conoscenze);

·    versatilità per il successivo trattamento delle informazioni raccolte.

Soprattutto, la Lista di Controllo, ove debitamente costruita ed aggiornata, costituisce uno strumento che fornisce un aiuto a non dimenticare aspetti che possono essere rilevanti anche se non immediatamente evidenti; in tal senso essa costituisce lo strumento che viene incontro nel modo più naturale alle esigenze della Fase 1. della Valutazione, ossia la Sistematicità.

 

Per la redazione di questo Documento ci si è basati sul sistema elaborato dalla Eidos - Servizi Ambientali Padani srl (Via XX Settembre 12, 20075 Lodi), che ha sviluppato un apposito programma software denominato PARSIFAL (Programma per l’Analisi di Rischi, Sicurezza, Igiene e Fattori Ambientali nel Lavoro) in grado di gestire le Liste di Controllo (il cui insieme costituisce una raccolta di circa 1000 punti di verifica), guidare il loro uso, archiviare le risposte e procedere alla stampa della relazione sulla valutazione dei rischi, richiesta dalla normativa.

Il sistema elaborato dalla Eidos è stato parzialmente modificato per renderne più agevole l’utilizzo da parte di persone non esperte, ed in particolare spesso di estrazione umanistica e non tecnica, come buona parte del personale scolastico: dalle liste di controllo si sono ricavati gli “Obbiettivi specifici in materia di sicurezza e salute del lavoro” che indicano, in tutti i vari aspetti, quali dovrebbero essere le situazioni riscontrate nelle scuole per rispondere nel modo migliore alle norme di legge ed agli obbiettivi del D.Lgs. 626/94. Dal confronto di tali “obbiettivi” con le situazioni reali il personale scolastico può già individuare gran parte delle carenze eventualmente esistenti; si è pertanto previsto di riservare l’utilizzo diretto delle Liste di controllo, laddove necessario, ai tecnici chiamati ad affiancare i Capi di istituto per la redazione del Documento di valutazione dei rischi.

 

Per quanto riguarda i rischi, si è fatto riferimento alla classificazione dei rischi lavorativi predisposta dall’ISPESL, che si riporta di seguito:

 

A)   Rischi per la sicurezza dovuti a:

A1) Strutture. Rischi da carenze strutturali dell'Ambiente di Lavoro relativamente a:

Caratteristiche dell'ambiente, Pavimenti, Pareti, Porte, Solai, Illuminazione, Viabilità interna ed esterna, ecc.

A2) Macchine. Rischi da carenze di sicurezza su macchine e apparecchiature relativamente a:

Protezione degli organi, Modalità di uso, ecc.

A3) Sostanze pericolose. Rischi da manipolazione di sostanze pericolose

A4) Impianti elettrici. Rischi da carenza di sicurezza elettrica

A5) Incendio-esplosioni. Rischi da incendio e/o esplosione

B) Rischi per la salute dovuti a:

B1) Agenti chimici. Rischi di esposizione connessi con l'impiego di sostanze chimiche, tossiche o nocive

B2) Agenti fisici. Rischi da esposizione a grandezze fisiche che interagiscono in vari modi con l'organismo umano:

Rumore, Vibrazioni, Radiazioni non ionizzanti, Microclima, Illuminazione, Radiazioni ionizzanti

B3) Agenti biologici. Rischi connessi con l'esposizione a organismi e microrganismi patogeni o non, colture cellulari, endoparassiti umani, presenti nell'ambiente a seguito di emissione e/o trattamento e manipolazione

C) Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a :

C1) Organizzazione del lavoro (Processi di lavoro usuranti, Manutenzione degli impianti, Movimentazione manuale di carichi, Lavoro ai videoterminali, ecc.)

C2) Fattori psicologici.

C3) Fattori ergonomici.

C4) Condizioni di lavoro difficili.

          

Data la specifica situazione degli Istituti scolastici, e la necessità di tenere conto di fattori quali la localizzazione, l’esistenza o meno di spazi idonei a svolgere tutte le attività scolastiche, tale classificazione è stata adattata individuando i Fattori di Rischio elencati in Tabella 1.

Come si osserva, vi sono due categorie di Fattori di Rischio:

I.    rischi (per la salute e sicurezza di lavoratori ed alunni) comuni all’intero edificio scolastico (comprendenti anche gli aspetti organizzativi e gestionali),

II.   rischi connessi alle particolari attività che si svolgono nei diversi reparti ed aree da analizzare.

Per “Fattore di Rischio” si deve quindi intendere ogni aspetto che può in qualche modo generare o influenzare il livello di rischio individuabile all’interno delle attività scolastiche, si tratti di fattori materiali (sostanze pericolose, macchinari,..) o di fattori organizzativi e procedurali (Sorveglianza Sanitaria, Piani di Emergenza, Istruzioni, Formazione e Informazione,...).

Nel Documento nella tabella 1 vengono elencati solo quei rischi che possono essere presenti nella scuola in esame ( se non esiste, ad esempio, una mensa, i rischi relativi non possono essere considerati).

 

 

2.1     Riferimenti normativi e tecnici

 

Nell’analisi del Fattore di Rischio i vari punti di verifica sono stati esplicitati tenendo presenti, in linea generale, tre classi di riferimenti:

1.   le richieste specifiche della normativa in vigore;

2.   gli Standard internazionali di buona tecnica;

3.   la rispondenza al “buon senso ingegneristico”

Questo significa che le Liste di Controllo sono state redatte mediante l’analisi accurata della Normativa vigente e degli Standard internazionali di buona pratica, integrando questo insieme di Norme e Standard, ove possibile, con indicazioni derivanti dal  buon senso ingegneristico.

In particolare ci si è riferiti a normative specifiche in campo di Barriere Architettoniche, Prevenzione infortuni, Sicurezza nei posti di lavoro, Igiene del lavoro, Prevenzione incendi, Impianti elettrici, Norme per la costruzione degli edifici scolastici e per il collaudo degli edifici in genere, Riscaldamento e risparmio energetico, Ascensori, montacarichi e affini, Igiene degli alimenti, Impianti sportivi.

 

 

2.2     Criteri di valutazione utilizzati

 

La valutazione dell’entità del rischio viene effettuata tenendo conto della Probabilità P del verificarsi di un Danno D.

 

La definizione della scala delle Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata ed il danno ipotizzato. In secondo luogo essa si può ricavare basandosi sull’esistenza di dati statistici noti al riguardo, a livello di unità o di comparto di attività. Infine, un criterio di notevole importanza è quello del giudizio soggettivo di chi è direttamente coinvolto nella realtà lavorativa, che spesso costituisce l'unica fonte di tipo pseudo-statistico disponibile.

 

La scala di gravità del Danno, chiama invece in causa la competenza di tipo sanitario e fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno, distinguendo tra infortunio ed esposizione acuta o cronica .

 

 

Valore

Livello

Definizioni / criteri

 

4

 

Altamente probabile

·    Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori

·    Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali, dell’INAIL, dell’ISPESL, ecc...)

 

3

 

Probabile

·    La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto.

·    E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno.

 

2

 

Poco probabile

·    La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi

·    Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi.

 

1

 

Improbabile

·    La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti

·    Non sono noti episodi già verificatisi

 

Tabella 4 : Scala delle probabilità P

 

 

Valore

Livello

Definizioni / criteri

 

4

 

Gravissimo

·    Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale

·    Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti

 

3

 

Grave

·    Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale

·    Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

 

2

 

 

Medio

·    Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile

·    Esposizione cronica con effetti reversibili

 

1

 

Lieve

·    Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile

·    Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili

 

Tabella 5:   Scala dell’entità del danno D

 

Definiti il danno D e la probabilità P, il rischio viene di norma automaticamente calcolato mediante la formula

R = P x D.

Un tale valore del rischio costituisce di per sé un punto di partenza per la definizione delle priorità e per la programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare. La valutazione numerica del rischio permette di identificare una scala di priorità degli interventi, ad esempio:

   R > 8               Azioni correttive indilazionabili                                                                                                                

3  R  8           Azioni correttive necessarie da programmare nel breve - medio termine                                           

   R <  3              Azioni correttive e/o migliorative da individuare e, se possibile, programmare

 

Le valutazioni numeriche del rischio sono peraltro personali e spesso opinabili. Per questo, pur essendo opportuno effettuare tali valutazioni, non sempre è consigliabile utilizzarle direttamente ed è preferibile definire con esse le scale di priorità, ma non inserire i valori nel Documento di valutazione dei rischi. Va anche tenuto conto del fatto che alcune carenze, di per sé tali da non provocare rischi elevati nelle situazioni in esame, possono dover essere eliminate con urgenza per non incorrere in sanzioni penali.                                              

A questo proposito va tenuta presente la particolare situazione degli edifici scolastici nei quali gli interventi più urgenti sono il più delle volte di competenza delle Amministrazioni proprietarie di tali edifici, per cui il Capo di Istituto - datore di lavoro ha da un lato l’obbligo di richiedere tali interventi indicandone l’eventuale massima urgenza e l’ordine di priorità e dall’altro quello di adottare i provvedimenti sostitutivi necessari per eliminare o quantomeno ridurre a valori “accettabili” il rischio, ma non ha la possibilità di programmare gli interventi di eliminazione delle carenze.

In questo Documento si è pertanto evitato di indicare le valutazioni numeriche dei rischi, delle quali si è peraltro tenuto conto nell’indicazione delle priorità degli interventi da prevedere.

 

 

2.3     Fattori di Rischio

 

Tabella 1: Elenco dei Fattori di Rischio

 

            RISCHI COMUNI ALL’INTERO EDIFICIO SCOLASTICO

01. Organizzazione del lavoro

02. Compiti, funzioni e responsabilità

03. Analisi, pianificazione  e controllo

04. Formazione

05. Informazione

06. Partecipazione

07. Norme e procedimenti di lavoro

08. Manutenzione e collaudi

09. Dispositivi di protezione individuale

10. Emergenza e pronto soccorso

11. Sorveglianza sanitaria

12. Localizzazione

13. Morfologia

14. Dimensionamento           EL

15. Dimensionamento               MA

16. Dimensionamento               MEI

17. Dimensionamento               MES

18  Riscaldamento/distribuzione combustibile

19. Impianto elettrico            

20. Antincendio

21. Accesso e fruibilità

22. Ascensori/montacarichi

23. Barriere architettoniche

24. Videoterminali

25. Climatizzazione

26. Esposizione al rumore

27. Microclima termico

28. Illuminazione

29. Carico lavoro fisico MA

30.  Carico lavoro fisico EL/MEI/MES

31. Carico lavoro mentale

 

      RISCHI LEGATI ALLE ATTIVITA’ NEI REPARTI

32. Aule normali

33. Aule speciali/laboratori MEI

34. Aule speciali/laboratori MES

35. Aula magna/auditorio EL            

36. Aula magna/auditorio MEI/MES

37. Uffici

38. Biblioteca

39. Palestra EL

40. Palestra MEI

41. Palestra MES

42. Spazio attrezzato esterno MEI

43. Spazio attrezzato esterno MES

44. Medicina scolastica

45. Preparazione/distribuzione alimenti

46. Servizi e spogliatoi MA

47. Servizi e spogliatoi EL/MEI/MES

48. Arredi

 

MA        scuole materne

EL           scuole elementari

MEI        scuole medie inferiori

MES       scuole medie superiori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3          RISULTATI DELLA VALUTAZIONE

 

 

n° revisione

data approvazione

firma del

Capo di Istituto

firma

Responsabile

S.P.P.

firma

Medico Competente

firma Rappresentante

Lavoratori

 

Cap. 3

 

 

0

 

 

 

 

 

 

Nei primi due paragrafi si descrivono le diverse situazioni riscontrate in merito a ciascuno dei Fattori di Rischio di cui in Tabella 1 e tenendo conto della lista delle situazioni ottimali di riferimento. Vengono evidenziate in grassetto le situazioni che non corrispondono a quelle ottimali. Nei paragrafi successivi vengono evidenziate quelle situazioni alle quali corrispondono rischi non trascurabili per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Laddove le situazioni sono diverse per i due edifici, vengono descritte separatamente nei singoli paragrafi.

_______________________________________________________________________________________________

 

Nel seguito va inserita la descrizione delle situazioni riscontrate in relazione a ciascuno dei Fattori di Rischio di cui in Tabella 1 ; tale descrizione può essere ottenuta correggendo le allegate situazioni ottimali di riferimento (che costituiscono altrettanti obiettivi per il miglioramento della Salute e Sicurezza dei lavoratori e degli alunni) in funzione delle situazioni effettivamente esistenti nella scuola, evidenziando in grassetto, come sopra indicato, le carenze riscontrate.

_______________________________________________________________________________________________

 

            3.1     Organizzazione e gestione

 

Il lavoro è svolto secondo procedure chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi sono stati chiamati a contribuire. Compiti funzioni e responsabilità sono chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali.

E’ stato organizzato il servizio di prevenzione e protezione ai sensi del D.Lgs. 626/94 e nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. La sua nomina è stata comunicata agli Organi di vigilanza.

E’ stato eletto, o designato, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Non gli è stata fornita la formazione prevista dal D.M. 16/1/97.

E’ stato definito un programma per il raggiungimento di obiettivi concreti in tema di prevenzione dei rischi. La Scuola svolge con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi.

Tutti i lavoratori ricevono una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi alla mansione ricoperta. Non esistono manuali di istruzione e di procedimenti di lavoro.

L’organizzazione prevede l’effettuazione di manutenzione periodica e di collaudo di impianti, macchinari e loro parti che presentino rischi per i lavoratori e ne esiste documentazione scritta.

Ai lavoratori vengono forniti i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) necessari. I lavoratori sono consultati nella scelta dei DPI più idonei, informati e formati circa la necessità ed il corretto uso degli stessi. Il Capo di Istituto esige l’uso dei DPI e sanziona i lavoratori inadempienti.

Esiste un Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il cui contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, noto ai lavoratori e periodicamente simulato (almeno due volte in ogni anno scolastico). Sono stati designati i lavoratori addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza. Non é stata loro fornita la necessaria formazione secondo quanto previsto dal D.M. 10/3/98.

Esiste ed è compilato con regolarità e tenuto a disposizione dell’autorità competente il registro dei controlli periodici previsto dall’art. 12 del D.M. 26/8/92 sulla prevenzione incendi per l’edilizia scolastica.

Esiste un servizio di pronto soccorso. Sono stati designati, e formati, i lavoratori addetti al pronto soccorso.

Presso ogni sede esiste il Registro degli Infortuni redatto conformemente alle vigenti disposizioni di legge.

E’ stato verificato se è necessario nominare il medico competente. Si è provveduto, laddove necessario, a tale nomina. 

Esiste una collaborazione attiva fra datore di lavoro, medico competente, servizio di prevenzione e protezione, rappresentante dei lavoratori.

 

 

Salute e sicurezza di lavoratori e alunni

 

12. Localizzazione

( da  redigere separatamente per SEDE CENTRALE e SUCCURSALE - ciò vale anche per le altre voci ove necessario)

La scuola e' facilmente raggiungibile a piedi, ma non con mezzi di trasporto pubblico o scolastico: la fermata dell’autobus è lontana.

Nelle immediate vicinanza della scuola  l'attraversamento di vie di traffico avviene generalmente sotto il controllo del vigile nelle ore di entrata ed uscita dalle scuole

La scuola e' ubicata in località aperta, alberata e ricca di verde

La scuola e' ubicata lontana da depositi e da scoli di materie di rifiuto, da acque stagnanti, da cimiteri  da cui  provengano esalazioni moleste e nocive. La scuola e' ubicata lontana da strade di grande traffico, da strade ferrate e da aeroporti con intenso traffico e da industrie rumorose che possano arrecare danno o disagio alle attività della scuola stessa

La scuola e' ubicata in località non esposta a venti fastidiosi e non situata sottovento a zone da cui possano provenire esalazioni o fumi nocivi o sgradevoli

La scuola non insiste su terreni umidi o soggetti a infiltrazioni o ristagni e non ricade in zone franose o potenzialmente tali, né e' ubicata in prossimita' di attivita' che comportino rischi di incendio e/o di esplosione

L'accesso all'area scolastica e' comodo ed ampio munito di tutte le opere stradali che assicurino perfetta viabilità

Non esistono accessi all'area per l'intervento agevole dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco  (larghezza min. 3,5 m, altezza libera min.4,0 m, raggio min. di volta 13,0 m, pendenza max <8%., resistenza min. al carico 20 t)

L'ingresso principale e' arretrato rispetto al filo stradale per offrire sufficiente sicurezza all'uscita degli alunni

 

 (omissis)

 

3.3     Carenze riscontrate e priorità degli interventi da prevedere  Interventi di competenza del Comune e/o della Provincia

 

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Le principali carenze ed i conseguenti interventi necessari, elencati in ordine di priorità, sono indicati di seguito.

·       P.es. L’edificio va messo a norma antincendio, creando le compartimentazioni necessarie ed un numero adeguato di uscite utilizzabili e tali da garantire che i percorsi di uscita non superino mai i 60 metri, installando una rete di idranti con relativo impianto di alimentazione ed eseguendo tutti gli altri interventi richiesti dal D.M. 26/8/92.

 

 

3.4     Carenze riscontrate e priorità degli interventi da prevedere  Interventi di competenza della Scuola

 

Vengono qui comprese (pur se in alcuni casi sono già citate al paragrafo precedente) anche quelle carenze di tipo strutturale che richiedono un intervento urgente, ma di costo limitato, per cui può risultare opportuno che la Scuola, in luogo di limitarsi ad adottare provvedimenti sostitutivi, provveda direttamente all’intervento strutturale, richiedendo eventualmente il rimborso della spesa all’Ente competente.

·       P.es. Va effettuata tutta una serie di interventi organizzativi e di formazione per eliminare le carenze indicate al p.to 3.1: tali interventi saranno indicati in dettaglio nel Cap. 4.

Oltre a quanto ora indicato, dovranno essere ovviamente presi tutti i provvedimenti necessari per garantire al meglio la sicurezza degli studenti e dei lavoratori finché non verranno effettuati gli interventi di competenza degli Enti pubblici elencati al paragrafo precedente.

 

Un discorso particolare va fatto per  la composizione delle classi, che non dovrebbero avere mai più di 25 allievi, non solo per motivi didattici e regolamentari, ma anche perché il superamento di tale numero impone degli obblighi dal punto di vista delle norme antincendio ai quali non sempre è possibile adempiere.

Si è evidenziata una serie di inadeguatezze rispetto alle norme tecniche per l’edilizia scolastica ed alle esigenze didattiche, che possono non essere considerate carenze dallo stretto punto di vista del D.Lgs. 626/94,  ma che, comportando spesso condizioni di lavoro non ottimali, andrebbero eliminate. Tali inadeguatezze sono state elencate al p. 3.2, al quale si rimanda.

4          PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI COMPETENZA DELLA SCUOLA

 

 

n° revisione

data approvazione

firma del

Capo di Istituto

firma

Responsabile

S.P.P.

firma Rappresentante

Lavoratori

 

Cap. 4

 

 

0

 

 

 

 

 

 

In base alle risultanze della Valutazione si ritiene opportuno procedere agli interventi di adeguamento che sono elencati in dettaglio con le rispettive priorità.

Le priorità di intervento, definite in base alla metodologia di cui al Capitolo 2, vengono rispettate nella stesura del programma di attuazione, assegnando scadenze più ravvicinate a quelle misure aventi rischio maggiore.

 

Per quanto riguarda gli interventi di competenza del Comune di ............ e/o della Provincia, verrà immediatamente avanzata la richiesta di effettuare o quantomeno programmare tali interventi, indicandone le priorità

 

Per quanto riguarda gli interventi di competenza della Scuola nel seguito si riporta il relativo programma di attuazione  suddiviso in tre scaglioni di tempo, in funzione di un ordine di priorità decrescente, secondo quanto esposto al par. 2.2 (pag. 9), e dei tempi comunque necessari per eseguire gli interventi.

Si rileva peraltro che tale scadenzario di massima dovrà essere supportato da successivi programmi attuativi di dettaglio, finalizzati ai singoli interventi. Ogni programma di dettaglio sarà verificato in corso d’opera in funzione della effettiva praticabilità dei singoli interventi.

 

4.1     Provvedimenti che verranno presi immediatamente

 

 

 

 

 

4.2     Provvedimenti che verranno presi entro 3 mesi

 

 

 

 

 

4.3     Provvedimenti che verranno presi in tempi successivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5          CONTROLLO DELL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E RIESAME PERIODICO DELL’EFFICIENZA DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

 

 

n° revisione

data approvazione

firma del

Capo di Istituto

firma

Responsabile

S.P.P.

firma Rappresentante

Lavoratori

 

Cap. 5

 

 

0

 

 

 

 

 

 

La realizzazione del programma attuativo di dettaglio emesso in corrispondenza delle priorità di intervento di cui al Capitolo 4 sarà oggetto di verifica periodica.

Si prevede di effettuare la prima verifica della realizzazione delle misure programmate e della loro efficienza, anche con l’intervento del rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza, a partire dal 3° mese dall’entrata in vigore del programma di attuazione, completandola entro la fine dell’anno scolastico.

 

Le successive verifiche dell’efficienza delle misure in essere e di realizzazione di quelle programmate saranno svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della Riunione periodica di prevenzione dei rischi (art. 11 D.Lgs. 626/94).

 

L’organizzazione di suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione.

Il Servizio di Prevenzione e Protezione potrà avvalersi, se necessario e possibile, di apporti professionali specifici dell’Ente Pubblico o esterni.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato n. 1

 

 

Numero, qualifiche e profilo professionale

 dei lavoratori addetti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato n. 2

 

 

Organigramma del Servizio di Prevenzione

e Protezione della Scuola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato n. 3

 

 

Planimetrie degli edifici scolastici

 con indicazione della destinazione dei locali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato n. 4

 

 

Elenchi delle materie classificate pericolose,

degli impianti e dei macchinari e

dei Dispositivi di Protezione Individuale

 in dotazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato n. 5

 

 

Elenco dotazioni antincendio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato n. 6

 

 

Piano di Emergenza